Le buone idee nascono spesso davanti a un bicchiere di buon vino. Non fa eccezione quella che ha portato alla realizzazione dell’Almanacco d’ Funtanèi. Era l’inizio del 2008 e tra una chiacchiera e l’altra, il gruppo della Pro Loco si trovò di fronte all’esigenza di trovare una casa stabile, e stagionale, a un tesoro dal valore inestimabile: racconti di episodi che si perdono indietro nel tempo, detti, proverbi in dialetto, poesie e filastrocche, aneddoti esilaranti, ma anche momenti tristi e angosciosi di cui è necessario rinnovare la memoria; e poi foto d’epoca, disegni, ricette della tradizione, consigli su come tenere l’orto, il giardino, su come organizzare la cantina, e una miriade di altre cose ancora.
“Serve un Almanacco!” Detto, fatto.
Sul finire dell’anno, nel corso di una cena che sarebbe diventata nel tempo un appuntamento tradizionale attesissimo da tutto il paese, viene tolto il velo dall’Almanacco d’ Funtanèi 2009, la prima edizione.
Per la redazione facente parte del gruppo Pro Loco l’Almanacco diviene presto un amico a cui dedicare tempo, con cui divertirsi, nel ricordo e nella ricerca dell’amicizia e della condivisione. Quanti incontri con quelli che Carlin Petrini definisce “Granai della Memoria”, i nostri pozzi di sapienza, i saggi del paese che non smetteremo mai di ringraziare per condividere con noi quanto hanno di più prezioso, fosse anche un sorriso strappato in seguito a un episodio divertente o un istante di commozione per una sofferenza proveniente da un passato lontano.
Quante volte ci siamo ritrovati con piacere a dare spazio alle iniziative delle scuole fontanetesi. Perché l’Almanacco serve anche a questo, unire tre generazioni: quella dei nipoti in età scolare, quella dei genitori e quella dei nonni che attraverso il “calendario” tornano magari alla propria giovinezza, a momenti spensierati su cui il tempo ha fatto depositare un lieve strato di polvere, senza essere però in grado di seppellirli.
Questo e tanto altro è l’Almanacco, ma soprattutto un amico sincero.